Circa il 50% degli italiani usa giornalmente l’automobile come mezzo di trasporto. Chi per lavoro, chi per studi, chi per semplici commissioni, sono in molti a scegliere la macchina per spostarsi. Ma nonostante tutto il tempo che si passa a bordo, non tutti si preoccupano della corretta igiene dell’abitacolo. Pulirsi bene le mani prima, e dopo essere stati in auto, è una prassi importante e decisamente raccomandabile, ma non sufficiente per garantire un ambiente sicuro.
È importante sanificare gli interni dell’auto?
Si presta sempre molta attenzione a mantenere pulita e igienizzata la casa o la postazione da lavoro, ma non tutti pensano che anche l’auto richiederebbe la stessa attenzione. Scarpe e vestiti, sacchetti della spesa, borse, zaini di scuola: ogni oggetto che entra in contatto con l’abitacolo vi porta all’interno germi, batteri e talvolta virus. Alcuni agenti patogeni riescono a sopravvivere perfino degli anni sui tessuti e altre superfici, rischiando così di diventare potenzialmente pericolosi per gli esseri umani.
Inoltre, gli ambienti umidi facilitano la proliferazione dei batteri, i quali possono comportare anche l’insorgenza di cattivi odori.
Per tutte queste ragioni, anche se si viaggia da soli, è importante pulire e sanificare periodicamente l’interno dell’automobile.
Sanificazione fai da te dell’auto: come eseguirla
Se si viaggia da soli, o comunque con persone appartenenti al proprio nucleo familiare, si consiglia di pulire l’interno dell’auto almeno una volta al mese, seguendo questi semplici passaggi:
- Arieggiare. Il primo step è sicuramente aprire bene tutte le portiere. Spesso quando si viaggia i finestrini restano chiusi e, specie se si viaggia in strade molto trafficate, non si ha la possibilità di cambiare l’aria all’interno dell’abitacolo, favorendo così la proliferazione dei germi, batteri e talvolta di cattivi odori.
- Proteggersi con guanti e mascherina. È importante non sottovalutare questo passaggio: non servirà a molto dedicarsi alle pulizie se ci si espone a eventuali patogeni tramite le mani o il respiro.
- Munirsi di disinfettante e panni per pulire. L’Istituto superiore di sanità raccomanda di utilizzare panni in microfibra e disinfettanti a base alcolica.
- Spolverare. Prima di passare alla sanificazione vera e propria, è bene rimuovere la polvere dalle superfici per evitare di trascinarla.
- Sanificazione. Ora si può passare all’igienizzazione. Innanzitutto si vanno a pulire tutti gli oggetti e le superfici che vengono toccate più spesso, perciò si comincia con le maniglie interne ed esterne, il volante, la leva del cambio, il freno a mano, le frecce direzionali e le altre leve, tutti i pulsanti (autoradio, aria condizionata, ecc.), la cintura di sicurezza e il rispettivo gancio. Successivamente si passa ai sedili e al cruscotto, che sebbene non vengano toccati con le mani, entrano comunque in contatto con i vestiti, con il respiro ed eventuali droplet. Infine, ma non per importanza, bisogna disinfettare per bene le chiavi della macchina.
Quando è il caso di fare una sanificazione professionale con l’ozono
Con l’epidemia di Covid-19 si sente spesso parlare di sanificazione con ozono, ciononostante le funzioni di questo gas vanno ben oltre l’inattivazione dei virus. L’ozono, infatti, è molto efficace anche nell’eliminazione di batteri, acari e pollini. Riesce inoltre a rimuovere funghi e muffe, che, come precedentemente sottolineato, tendono a proliferare in ambienti umidi e creano cattivi odori, che quindi con l’ozono vengono eliminati, così come l’odore di tabacco e altri olezzi che possono risultare poco piacevoli.
Una sanificazione professionale con l’ozono è quindi consigliabile nel caso in cui, specie in questo periodo, si abbia viaggiato in auto con persone non appartenenti al proprio nucleo familiare, oppure se si ha acquistato un’auto usata e si necessità perciò di un’igienizzazione approfondita. Infine, se si viaggia in zone particolarmente trafficate o in ambienti umidi, la sanificazione tramite ozono può essere molto utile per eliminare le tracce di polveri di smog e muffe che si accumulano anche all’interno delle bocchette di areazione e vengono quindi inalate a ogni viaggio.